Il senso della vita
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Rubrica
aperiodica di pensieri grandi e piccoli su noi stessi, gli altri e
il mondo. Un tentativo di dare spessore alla vita di ogni giorno,
nel suo essere determinata e al contempo mutevole, comunque l'unica
che ciascuno di noi conosca.
di Alessandro Volpone |
Ottobre
2003
Gennaio
2004
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I pezzi che, uno dopo l'altro, andranno a comporre questa rubrica sono fondamentalmente "ritagli" di vita, quella di chi scrive, naturalmente, ma anche quella di altri che si trovino nel nostro Presente, così e così determinato. Probabilmente è proprio nel particolare, del singolo (e "singolo" è esso stesso "il" particolare per eccellenza) o del mondo che scorre intorno, che si concretizza qualcuna delle illuminazioni che di tanto in tanto fanno capolino nella nostra esistenza. Dice il vecchio adagio: è nei dettagli che risiede la verità. A volte ci sembra tanto vicina che ci sembra di poterla toccare, altre volte sfugge. Appare, scompare: si dà e non si dà. Esiste? Dove? Torniamo quindi a cercarla nei medesimi posti, piccoli piccoli, ma nostri, solo nostri. La "verità" è ovviamente, in questo caso, solo una grande metafora. Nient'altro. Ognuno ci metta quel che ci vuole. Verranno dati, in realtà, semplicemente spunti di riflessione su questa o quella cosa, magari partigiani o anche sbagliati, non importa. Si spera che si possa poi parlarne insieme, a più voci, ma non per giungere a una soluzione univoca e definitiva; né per forza condivisa o condivisibile. Essenzialmente, al termine di una discussione, nessuna risposta sarà migliore di quella che ciascuno potrà trovare per proprio conto. |
"Filosofi dall'aspetto venerando, santi, asceti, profeti, sono ritenuti le sole incarnazioni autentiche della vera saggezza. E certo si deve rispetto e riconoscenza a queste figure del passato di cui pare si sia spenta o perduta la specie. Ma difficilmente queste figure possono costituire gli esempi che guidino la nostra vita di ogni giorno sulla via della saggezza. Questa non esige individui eccezionali che si distacchino dal resto dell'umanità per fare ad essa da maestri, ma esige che ognuno, nell'ambito anche modesto e ristretto che le circostanze gli hanno riservato, comprenda il valore della vita e la viva con serenità e fiducia in se stesso e negli altri. E la vita non è fatta soltanto di avvenimenti che segnano una tappa nella storia degli individui. La nascita e la morte, la scelta del lavoro, la riuscita o l'insuccesso, l'amore e il matrimonio, sono certamente tappe del genere, di fronte alle quali l'individuo deve scegliere l'atteggiamento adeguato che non lo esalti né lo deprima in grado irreparabile. Ma il significato, che questi o altri eventi importanti hanno per lui, non si rivela d'un colpo: si manifesta gradualmente e si accumula nel corso della sua vita quotidiana, nelle sue abitudini, nei suoi umori, nei suoi scatti di ribellione o nei suoi abbandoni. Non sono importanti per l'uomo soltanto le grandi cose, ma anche e soprattutto le piccole, che sono quelle che più fanno ressa intorno a lui. Bisogna guardare con attenzione a queste piccole cose se non si vuol smarrire il senso della vita. Gli errori e i dolori sono inevitabili ma possono essere superati soltanto con una riconquista della serenità quotidiana, col ricorso a qualche aspetto della vita o a qualche attività che costituisca la partita positiva nella vita stessa. I cosiddetti "ideali" possono essere certo una grande guida e una illuminazione per l'uomo, ma solo nella misura in cui non si contrappongono alla vita e non la rendono schiava. Un serio ideale deve prendere corpo nella vita stessa dell'uomo che lo nutre e renderla attiva e serena. Proclamato al di fuori della vita, non fa che portare delusioni, distruzioni e morte. Brano tratto da: Nicola Abbagnano, La saggezza della vita, RCS Libri, Milano 2000, pp. 12-13 |
La prima di
queste brevi riflessioni ad alta voce concerne uno degli aspetti più
rilevanti della nostra vita. Viceversa, queste pagine non potevano cominciare
meglio se non parlando appunto d'amore.
DEBOLEZZA: "Debole" è chiunque faccia dipendere da qualcun altro, negli infiniti modi in cui è possibile, la propria felicità e più in generale la sua vita. Forse siamo tutti un po' "deboli", per un verso o per un altro, ma qualcuno di certo esagera! |